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Attività fisica e rischio di Demenza

Il grafico sotto mostra la relazione tra la dose di attività fisica (espressa in MET-minuti/settimana) e il rischio di demenza, indicato attraverso il cambiamento predetto nella funzione cognitiva (misurato in unità standardizzate di differenza o SMD).

Attività e Rischio di demenza

 

Esempi di attività fisica per accumulare MET

Quindi, con una combinazione di:

  1. 5 camminate veloci di 30 minuti (600 MET-minuti/settimana)
  2. 3 giri in bicicletta di 30 minuti (630 MET-minuti/settimana)

Raggiungerai un totale di: 600+630=1230 MET-minuti/settimana

Questo supera il valore di 1200 MET-minuti e ti porterebbe nell’intervallo di attività fisica associato a benefici cognitivi significativi.

Altri esempi:

Combinando diverse attività con intensità variabile si possono accumulare facilmente 1200 MET-minuti settimanali.

In sintesi?

In sintesi, il grafico mostra come un livello di attività fisica raccomandato dall’OMS (600-700 MET-minuti/settimana) è associato a un miglioramento significativo della funzione cognitiva e a una riduzione del rischio di demenza, con benefici aggiuntivi a dosi più alte fino a un certo punto.

Attività fisica e rischio di demenza: Approfondimenti scientifici

Physical activity and the risk of dementia: a systematic review and meta-analysis

Uno studio del 2020, pubblicato su Lancet Public Health, ha condotto una meta-analisi che esamina l’associazione tra l’attività fisica e la riduzione del rischio di demenza. I ricercatori hanno scoperto che le persone che praticano regolarmente attività fisica hanno un rischio significativamente ridotto di sviluppare demenza rispetto a quelle sedentarie. L’attività fisica, in particolare l’esercizio aerobico, migliora il flusso sanguigno al cervello e la funzione cognitiva, proteggendo contro il declino cognitivo.

Riferimento:

Attività fisica e funzione cognitiva: Studio longitudinale

Uno studio longitudinale pubblicato nel Journal of Alzheimer’s Disease ha esaminato oltre 10.000 partecipanti per 25 anni, scoprendo che coloro che hanno mantenuto uno stile di vita attivo con regolare esercizio fisico hanno mostrato un declino cognitivo significativamente minore rispetto a quelli che erano sedentari. L’attività fisica regolare è risultata associata a una minore atrofia cerebrale e a una maggiore neuroplasticità.

Riferimento:

Raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

L’OMS ha pubblicato delle linee guida nel 2020 in cui raccomanda almeno 150 minuti di attività fisica aerobica moderata o 75 minuti di attività fisica intensa ogni settimana per ridurre il rischio di demenza e migliorare la funzione cognitiva nelle persone anziane. Queste raccomandazioni sottolineano l’importanza dell’attività fisica non solo per la salute fisica, ma anche per il mantenimento della salute mentale e cognitiva.

Riferimento:

Effetti dell’esercizio aerobico sul volume cerebrale

Uno studio pubblicato su Neurology ha esaminato l’impatto dell’esercizio aerobico sul volume cerebrale e ha scoperto che l’attività fisica può aumentare il volume dell’ippocampo, una parte del cervello cruciale per la memoria e l’apprendimento, riducendo così il rischio di demenza. Questo effetto è stato particolarmente evidente negli anziani che svolgevano attività come camminare, correre o andare in bicicletta.

Riferimento:

Effetti dose-risposta dell’attività fisica

Alcuni studi suggeriscono che esiste un effetto dose-risposta tra il livello di attività fisica e il rischio di demenza. Ad esempio, uno studio del 2019 pubblicato su Medicine & Science in Sports & Exercise ha scoperto che livelli moderati-alti di attività fisica settimanale (600-1200 MET/min) possono ridurre significativamente il rischio di demenza, ma superare questa soglia non comporta ulteriori benefici cognitivi, indicando un plateau negli effetti protettivi.

Riferimento:

Questi studi dimostrano un consenso crescente nella letteratura scientifica: l’attività fisica, in particolare quella aerobica, ha un effetto protettivo contro il declino cognitivo e riduce significativamente il rischio di demenza.