Efficiency Factor
Se la frequenza cardiaca durante un allenamento del tutto aerobico (sotto la soglia anaerobica) sale mentre l’intensità (potenza o velocità) rimane identica, allora l’atleta non sta lavorando in modo efficiente e corretto (il suo obiettivo era fare un allenamento per migliorare la zona aerobica!); la sua resistenza aerobica è discutibile.
Lo stesso vale se la frequenza cardiaca rimane la stessa e la potenza diminuisce o il ritmo rallenta.
Se dividiamo la potenza normalizzata per la frequenza cardiaca media (Pot. Norm/Freq. Card media) troviamo l’ Efficiency Factor.
Affinché questo fattore sia affidabile gli allenamenti devono essere abbastanza simili facendo in modo che tutti gli elementi siano uguali. Ovvero il livello di riscaldamento, le attrezzature, le condizioni atmosferiche, l’altitudine ovvero la location, l’alimentazione pre-allenamento (soprattutto stimolanti come la caffeina), warm-up e anche ora del giorno.
Più simile sono questi parametri e più attendibile sarà il dato quindi il test. Se si stanno facendo buoni progressi il nostro rapporto (l’Efficiency Factor) aumenterà nel corso di poche settimane.
Esempio
Dati nel segmento selezionato il g1/m1/2014 Potenza Normalizzata = 240 Freq. Media 140 EF=1,714
Dati nel segmento selezionato il g2/m2/2014 Potenza Normalizzata = 245 Freq. Media 140 EF=1,75
Dati nel segmento selezionato il g3/m3/2014 Potenza Normalizzata = 248 Freq. Media 140 EF=1,77
Come si vede dagli esempi EF cresce quindi significa che sale l’efficienza