Vogliamo prendere spunto da un articolo di TERRY TODD e JAN TODD pubblicato su Iron Game History Volume 12 Number 2 dal titolo The Science of Reps: The Strength Training
Nell’introduzione gli autori scrivono:
Una serie da dieci ripetizioni o dieci serie da una ripetizione? Cinque serie da quattro ripetizioni o quattro serie di cinque ripetizioni? 100% di 1 RM oppure 90%? Cinquanta percento? Dinamica o isometrica? Lento o veloce? Pesi liberi o macchine? Un giorno alla settimana o cinque volte al giorno? Prima o dopo l’allenamento sul campo? Solo fuori stagione oppure anche durante la stagione? Luna piena o un quarto? Boxer o slip? etc…
Queste e altri dubbi sono stati per anni (ad oggi alcune dubbi sono ancora irrisolti) fonte di dibattiti e ricerche da parte di scienziati dell’esercizio, allenatori e atleti.
Alcune teorie sono assurde, alcune sono guidate dal punto di vista commerciale e alcune sono accettate in modo semplice e semplicistico, perché la persona che le raccomanda è molto muscolosa, è un buon atleta, oppure parla con un accento dell’europeo orientale.
Uno dei primi uomini ad applicare moderne procedure di test e analisi statistica ad alcune delle domande di cui sopra è stato Richard A. Berger, ora professore emerito al Temple University (USA). Le sue analisi sull’effetto di serie, carichi e ripetizioni variabili sullo sviluppo della forza sono cardini dell’allenamento con i pesi.
Famoso il suo studio Effect of Varied Weight Training Programs on Strength sui nove training program svolti da 20 atleti universitari per appurare quale fosse la migliore combinazione tra set e rep per il miglioramento della Forza massima.
Nello studio tutti e nove i gruppi (Tabella 1) ebbero un guadagno alla panca su 1 RM e tutti e nove furono significativi. Tuttavia, l’analisi dei test tra set e ripetizioni, dimostrò che il gruppo III-6, utilizzando tre serie di sei ripetizioni fu il più efficace nel migliorare la forza di qualsiasi altra combinazione di serie e ripetizioni per serie.