Il lattato nello sport: domande e risposte

Quello che vorresti sapere sul lattato e nessuno ti ha mai spiegato

Il lattato fuoriesce dalle fibre muscolari durante l’esercizio?

Sì. Durante l’esercizio fisico intenso, le fibre muscolari producono energia tramite il metabolismo anaerobico, che porta alla produzione di acido lattico (o lattato). L’acido lattico viene rilasciato dalle fibre muscolari e può essere trasportato nel sangue per essere utilizzato come fonte di energia da altri tessuti del corpo, come cuore e fegato.

Inoltre, il lattato può anche essere utilizzato per la sintesi di glucosio nel fegato, un processo noto come gluconeogenesi. Tuttavia, se la produzione di lattato supera la capacità del corpo di utilizzarlo o rimuoverlo, può accumularsi nel muscolo e nel sangue, causando affaticamento muscolare e acidosi lattica.

Acido lattico e lattato sono sinonimi?

Struttura acido lattico (Fonte:WIKIPEDIA)
Acido lattico :Struttura (Fonte WIkipedia)

No.

Acido lattico e lattato sono due forme del medesimo composto chimico, ovvero l’acido 2-idrossipropanoico.

In soluzione acquosa, l’acido lattico si dissocia in ione lattato e ione idrogeno, in modo che ci si possa riferire all’acido lattico come forma protonata e al lattato come forma deprotonata.

Il motivo per cui si paragona (erroneamente) acido lattico e lattato è che spesso si fa riferimento all’acido lattico in relazione all’accumulo di lattato nei muscoli durante l’esercizio fisico intenso. La terminologia corretta è quella di lattato, poiché la maggior parte dell’acido lattico prodotto dalle fibre muscolari si dissocia rapidamente in lattato e idrogeno a causa della presenza di enzimi chiamati lattato deidrogenasi.

Pertanto, quando si parla di l’accumulo di acido lattico nei muscoli, ci si riferisce effettivamente all’accumulo di lattato.

Il cervello e cuore riutilizzano il lattato prodotto?

Sì, il cervello e il cuore possono utilizzare il lattato come fonte di energia durante l’esercizio fisico intenso o in situazioni di ridotta disponibilità di glucosio.

In particolare, il cuore è in grado di utilizzare il lattato prodotto dalle fibre muscolari come fonte di energia per sostenere la sua attività contrattile.

Per quanto riguarda il cervello, in passato si riteneva che questo organo potesse utilizzare solo il glucosio come fonte di energia. Tuttavia, studi più recenti hanno dimostrato che il cervello può utilizzare anche il lattato come fonte di energia durante l’attività fisica intensa o in condizioni di bassa disponibilità di glucosio.

Il lattato prodotto dalle fibre muscolari viene rilasciato nel sangue e trasportato attraverso la circolazione sanguigna ai tessuti che ne hanno bisogno, compreso il cuore e il cervello. Una volta arrivato ai tessuti bersaglio, il lattato viene trasportato all’interno delle cellule e metabolizzato per produrre energia attraverso il processo di glicolisi e la catena di trasporto degli elettroni. In generale, il lattato può essere utilizzato come fonte di energia da quasi tutti i tessuti del corpo che hanno bisogno di energia per svolgere le loro funzioni.

Il lattato può passare anche da una fibre veloce ad una lenta?

Sì, il lattato prodotto dalle fibre muscolari veloci può essere trasportato e utilizzato dalle fibre muscolari lente, e viceversa.

Infatti, durante l’esercizio fisico, il lattato prodotto dalle fibre muscolari veloci può essere trasportato nel sangue e quindi utilizzato dalle fibre muscolari lente per produrre energia.

Inoltre, l’allenamento aerobico può aumentare la capacità del corpo di utilizzare il lattato come fonte di energia, in modo che le fibre muscolari lente possano utilizzare il lattato prodotto dalle fibre muscolari veloci con maggiore efficienza. Ciò è dovuto all’aumento della capacità del sistema cardiovascolare di trasportare il lattato dal muscolo al fegato e al cuore, nonché all’aumento dell’attività dell’enzima lattato deidrogenasi, che è coinvolto nella produzione di energia attraverso il metabolismo del lattato.

In generale, il lattato prodotto dalle fibre muscolari veloci può essere considerato una risorsa energetica importante per le fibre muscolari lente, poiché queste ultime hanno una maggiore capacità di utilizzare il lattato come fonte di energia, mentre le fibre muscolari veloci hanno una maggiore capacità di produrre lattato grazie al loro metabolismo anaerobico.

Perché l’accumulo di lattato nei muscoli è associato a una serie di effetti negativi?

Durante l’esercizio fisico intenso, il metabolismo anaerobico delle fibre muscolari può produrre grandi quantità di lattato, che si accumula nei muscoli e può causare una sensazione di bruciore muscolare, stanchezza e affaticamento. Questo è il motivo per cui l’accumulo di lattato è spesso correlato a un fattore limitante per la performance atletica ad alta intensità.

Tuttavia, l’interpretazione tradizionale secondo cui l’accumulo di lattato è la causa della fatica è errata ed è un classico esempio di errata applicazione del fenomeno di causa ed effetto. Come sappiamo, l’esistenza di una correlazione tra due variabili non implica che una variabile causi il cambiamento nell’altra variabile. In altre parole, solo perché è aumentato il lattato muscolare/sanguigno
e le prestazioni ridotte sono correlate, non significa che l’aumento del lattato muscolare/sanguigno causi prestazioni ridotte.

Da aggiungere che l’accumulo di lattato nel sangue può abbassare il pH del sangue, portando a una condizione chiamata acidosi lattica. L’acidosi lattica può causare sintomi come nausea, vomito, crampi muscolari, difficoltà respiratorie e confusione, e in casi estremi può portare a insufficienza organica e perfino alla morte.

Infine, anche se il lattato può essere utilizzato come fonte di energia dai tessuti del corpo, l’accumulo di grandi quantità di lattato può portare a una ridotta efficienza energetica e a un aumento della produzione di radicali liberi, che possono danneggiare le cellule e causare infiammazione.

In generale, l’accumulo di lattato è un segnale di uno sforzo fisico intenso e di una necessità del corpo di produrre energia in modo anaerobico.

Forza e lattato

L’accumulo di lattato durante l’esercizio ad alta intensità può influire sulla forza muscolare e sulla capacità di svolgere ulteriori attività ad alta intensità.

Una gara sugli 800m. In questa gara si raggiungono alti livelli di lattato.
Una gara sugli 800m (Fonte: WIKIPWDIA)

Durante l’esercizio ad alta intensità, la produzione di lattato supera la capacità del corpo di rimuoverlo rapidamente, portando ad un accumulo di lattato nel sangue e nei muscoli. L’accumulo di lattato può interferire con la funzione muscolare e nervosa, causando stanchezza e perdita di forza muscolare.

L’accumulo di lattato, quindi, può influire sulla capacità del muscolo di produrre forza in modo efficiente. Ciò avviene perché l’accumulo di lattato causa un aumento dell’acidità nel muscolo, che a sua volta può interferire con la funzione dei enzimi muscolari responsabili della produzione di energia.

Inoltre, l’accumulo di lattato può causare una riduzione della disponibilità di substrati energetici, come il glicogeno muscolare, necessari per produrre energia. Ciò può influire sulla capacità del muscolo di produrre forza e di svolgere ulteriori attività ad alta intensità.

Il lattato provoca indolenzimento muscolare, dolore e altri sintomi fastidiosi durante e dopo l’esercizio?

Non esiste una teoria scientifica o una ragione che suggerisca che il lattato contribuisca alle sensazioni muscolari scomode tipicamente avvertite durante e nelle ore e nei giorni successivi ad un esercizio fisico intenso e/o non abituale. Infatti, il lattato prodotto durante l’esercizio viene rimosso dal muscolo entro circa 1 ora dopo l’esercizio e quindi non può essere la causa del dolore muscolare ritardato.

Le sensazioni muscolari scomode che a volte si avvertono durante l’esercizio, come dolore e bruciore, non hanno una causa accettata chiaramente. Tuttavia, queste sensazioni potrebbero essere dovute alla stimolazione di terminazioni nervose libere nocicettive (gruppi III e IV di afferenti muscolari) da parte di sostanze biochimiche come H+ e da uno stress meccanico associato alla contrazione. Il dolore muscolare a volte avvertito nelle ore e nei giorni successivi all’esercizio fisico è probabilmente dovuto ad un effetto sul percorso che coinvolge una microtrauma dell’architettura muscolare che porta all’infiammazione, all’edema intramuscolare (gonfiore) e alla sensibilizzazione mediata dagli ormoni delle terminazioni nervose libere nel muscolo.