La Potenza normalizzata nel ciclismo

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La potenza normalizzata: potenza media uguale tra il 3° e il 4° giro ma la Frequenza cardiaca media varia.

La potenza normalizzata è un algoritmo di proprietà di TrainingPeaks; gli  ideatori sono stati Hunter Allen e Andrew Coggan

Essa è un tentativo per  determinare gli effetti fisiologici di un carico di lavoro sul sistema tenendo traccia della  variabilità; non è un modo per calcolare la potenza media. 

Come si calcola la potenza normalizzata?

  1. Calcola una potenza media mobile di 30 secondi per l’allenamento o una sezione specifica di dati
  2. Eleva i valori risultanti alla quarta potenza.
  3. Determinare la media di questi valori.
  4. Trova la quarta radice della media risultante.

Questo algoritmo potrebbe essere  complicato da svolgere ma ci sono i computerini che lo fanno per noi. Esso incorpora due informazioni fondamentali:

1) le risposte fisiologiche a rapidi cambiamenti di intensità di esercizio non sono istantanei, ma seguono un corso di tempo prevedibile;

2) molte risposte fisiologiche critiche (ad esempio, utilizzo del glicogeno , la produzione di lattato, livelli di ormone dello stress) sono curvilinee, piuttosto che lineari; sono legati all’intensità dell’allenamento. Prendendo in considerazione questi fattori,

La PN fornisce una misura migliore delle vere esigenze fisiologiche di una determinata sessione di allenamento o gara – in sostanza, si tratta di una stima della potenza  che si potrebbe aver mantenuto per lo stesso “costo” fisiologico se la potenza fosse stata perfettamente costante.

Per capire meglio, sopra ho inserito il grafico di una gara a circuito. Nel terzo giro (potenza media 165 watt) come si può notare la frequenza cardiaca è stata tutta distribuita nella zona del recupero (istogramma rosso); si nota che non è stato un giro stressante. La distribuzione invece nel 4° (potenza media 155watt) giro ha avuto una distribuzione della frequenza cardiaca un po’ diversa; lo stress è stato nettamente superiore!

Quindi? Caos tremendo: potenza media del 3° giro più alta del quarto ma frequenza cardiaca più alta nel 4° giro.

Panico? No assolutamente.

In sostanza, due giri hanno avuto quasi la stessa potenza media, ma uno è stato percepito più difficile rispetto all’altro.

Questo è un ottimo esempio del perché non sia sufficiente guardare solo il dato della potenza media per conoscere le vere esigenze fisiologiche della corsa. Ci sono molti fattori variabili che influenzano le corse o  gli allenamenti: vento, colline, accelerazioni, ritmo costante, discese, ecc

Per essere in grado di riflettere più accuratamente le esigenze reali di un giro, Hunter Allen e Andrew Coggan hanno sviluppato un metodo “spettacolare” per quantificare la potenza e l’hanno chiamata potenza normalizzata .

Tenere traccia della PN è quindi un modo più preciso di quantificare l’intensità effettiva di sessioni di allenamento o  gare.

Ad esempio, è comune che la  potenza media di una gara a circuito sia diversa rispetto alla potenza media di una Gran fondo.

Supponendo che abbiano circa la stessa durata, tuttavia, la potenza normalizzata per entrambi i tipi di eventi sarà generalmente molto simile.

In realtà, la PN   nel corso di un duro Criterium (lungo)  oppure di una  corsa su strada di circa 1 ora sarà spesso simile a quello che un corridore potrà avere durante una cronometro di un’ora  di 40km.

Quindi la potenza normalizzata relativa a gare può essere utilizzata per fornire un stima iniziale di potenza di soglia funzionale (FTP) di un corridore.

Daniele Marrama Saccente – L’AQUILATODAY.COM


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